Chissà perchè non avran fatto gola quelle “ecoballe” parcheggiate a Taverna del Re e Villa Literno, i due maxi siti di stoccaggio che il Governatore Vincenzo De Luca puntava simbolicamente ad “aggredire” entro la primavera e che, ironia della sorte, sono invece stati snobbati (almeno in parte) dalle imprese che hanno partecipato alla gara d’appalto per lo smaltimento fuori regione di circa 800mila tonnellate di pattume imballato. Gara i cui termini sono ufficialmente scaduti lo scorso 18 febbraio e per la quale gli uffici della Direzione Generale per le Risorse Strumentali hanno ricevuto 7 plichi contenenti 10 offerte.
Le attenzioni delle imprese si sono concentrate su cinque lotti, per un totale di circa 480mila tonnellate di rifiuti. Poco più della metà del peso complessivo delle “balle” messe a gara.
Per il lotto numero 2 (100mila tonnellate di rifiuti stoccati a Taverna del Re, con una base d’asta di 15 milioni di euro, il lotto più “desiderato” dalle imprese) sono pervenute offerte da: Pa Service srl; RTI DE.FI.AM. srl/Ecobuilding srl; RTI Ecosistemi srl/Econet srl; ATI A2A Ambiente S.p.A./Germani S.p.A.; ATI S.A.R.I.M. srl/BPS srl;
Per il lotto 4 (81mila tonnellate divise tra Masseria del Pozzo a Giugliano ed il depuratore di Marcianise, base d’asta 12 milioni) è stata presentata offerta da RTI Ecosistemi srl/Econet srl;
Per il lotto 5 (100mila tonnellate stoccate a Villa Literno, base d’asta 15 milioni) sono pervenute offerte da ATI Ge.S.I.A. S.p.A./DHI Di Nardi H.I. S.p.A.; RTI Vibeco srl/ B.M. Service srl / Sirio Ambiente e Consulting srl;
Per il lotto 6 (100mila tonnellate stoccate a Villa Literno, base d’asta 15 milioni) ha presentato offerta RTI Vibeco srl/B.M. Service srl/Sirio Ambiente e Consulting srl;
Per il lotto 8 (95mila tonnellate divise tra Avellino, Casalduni ed Eboli, base d’asta 14 milioni) ha presentato offerta l’ATI S.A.R.I.M. srl/BPS srl;
Restano fuori, per motivi che solo agli addetti ai lavori è dato conoscere, i lotti 1 (100mila tonnellate a Taverna del Re, curiosamente il lotto con la base d’asta più alta, ben 17 milioni di euro) 3 (altre 100mila tonnellate a Taverna del Re, con una base d’asta di 15 milioni) e 7 (100mila tonnellate stoccate a Villa Literno, base d’asta di 15 milioni). Probabile che la qualità dei rifiuti stoccati nei lotti snobbati non abbia convinto fino in fondo le imprese, che potrebbero invece aver puntato alle “ecoballe” conservatesi meglio, in modo da ridurre al minimo il ricorso ad eventuali operazioni di rifilmatura (che, ricorda il capitolato tecnico di gara, sono tutte a carico dell’impresa aggiudicataria).
Niente paura però, perchè l’eventualità che qualche lotto andasse deserto era stata abbondantemente contemplata all’atto della redazione del bando. Ed infatti al capo 1.6 del disciplinare di gara è previsto che i lotti deserti possano sia essere appaltati ad imprese che abbiano partecipato alla gara presentando offerte per gli altri lotti, sia appaltati a valle di una procedura negoziata ad invito che coinvolga tutte le imprese partecipanti alla gara. Chissà se stavolta le imprese si lasceranno convincere.