Si accendono nuovamente i riflettori su uno dei problemi ambientali più gravi della regione Campania: le ecoballe e il loro smaltimento. Questa volta, però, a riportare l’attenzione sul problema delle oltre cinque milioni di tonnellate di rifiuti seppellite sotto i teloni neri è il comitato dei ministri del Consiglio d’Europa, l’organizzazione internazionale con sede a Strasburgo che dal 1949 si occupa di proteggere e promuovere il patrimonio comune di ideali e lo sviluppo economico e sociale dei paesi europei.
Il comitato dei ministri del Consiglio d’Europa è preoccupato perché solo “una minima parte delle ecoballe accumulate prima del 2009” in Campania sono state rimosse e “sollecita le autorità italiane ad attuare senza ulteriori ritardi il piano per rimuovere questo tipo di rifiuti“.
Questo è quanto riportato in una valutazione dell’organo esecutivo del Consiglio d’Europa che ha esaminato quanto fatto dall’Italia per affrontare i problemi evidenziati dalla Corte di Strasburgo nella condanna del 2012, in seguito al ricorso di 18 cittadini contro lo Stato. Nel 2012 la Corte di Strasburgo aveva condannato e multato l’Italia per aver costretto i 18 cittadini del comune di Somma Vesuviana (Na) a vivere per mesi tra i rifiuti che si accumulavano sulle strade in seguito all’emergenza tra il 1994 e il 2009. Stando alla sentenza, l’incapacità prolungata delle autorità italiane per risolvere la crisi dei rifiuti in Campania ha violato i diritti umani (violazione dell’articolo 8 riguardante il diritto al rispetto della vita privata e familiare della Convenzione europea dei diritti dell’uomo; violazione dell’articolo 8. riguardante l’obbligo delle autorità d’informare le persone sui rischi potenziali; violazione dell’articolo 13). Il caso riguarda la “crisi rifiuti” cioè l’emergenza stabilita dall’11 febbraio 1994 al 31 dicembre 2009 in connessione con la raccolta, il trattamento e lo smaltimento e un periodo di cinque mesi durante il quale tonnellate di rifiuti accatastati per le strade.
Entro il 16 dicembre 2019, l’Italia dovrà fornire informazioni dettagliate sul sistema di smaltimento dei rifiuti inclusa la capacità degli impianti e le strategie a lungo termine per assicurarne l’efficienza, nonché i meccanismi di monitoraggio.
A cavalcare prontamente la notizia, i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Maria Muscarà e Vincenzo Viglione che in una nota dichiarano: “Meglio tardi che mai. Anche in Europa si sono finalmente accorti che l’operazione di smaltimento delle ecoballe in Campania è fallita. Operazione che ha visto andare in fumo decine di milioni, buona parte dei quali sottratti a interventi per le bonifiche e l’ottimizzazione del ciclo dei rifiuti. Ora anche il comitato dei ministri dei Consiglio d’Europa ha bacchettato le nostre autorità competenti sulla disastrosa gestione dei rifiuti in Campania“.