Stamattina all’alba è andato in fiamme un capannone dell’azienda di rifiuti Lea a Marcianise, in provincia di Caserta. Sul posto sono intervenute sei squadre dei vigili del fuoco per domare l’incendio che ha colpito diverse tonnellate di rifiuti. L’azienda era stata posta sotto sequestro la scorsa estate perché, secondo la Procura, causava danni ambientali in quanto teneva ammassata una grande quantità di rifiuti che avrebbe invece dovuto smaltire.
“Dalle 6 di stamattina – scrive su facebook il sindaco Antonello Velardi – si sta incendiando un capannone ricolmo di rifiuti nella zona industriale di Marcianise. È un grande disastro ambientale. Stanno bruciando tonnellate e tonnellate di rifiuti, ammassate nel capannone cui recentemente erano stati apposti i sigilli dopo che avevo sollevato il caso quest’estate piantando all’esterno un ombrellone per protestare contro un’insopportabile puzza. Sul posto ci sono quattro squadre dei vigili del fuoco di diversi distaccamenti della provincia di Caserta, altre due sono in arrivo da Napoli. Ci avviamo a vivere una giornata drammatica: il fumo rischia di avvolgere la città. È un grande disastro ambientale, più di quanto si possa immaginare. È una drammatica sconfitta per tutti quelli che cercano di difendere l’ambiente, non solo a Marcianise“.
Si tratta dell’ennesimo rogo che coinvolge un impianto di stoccaggio di rifiuti. L’ultimo solo qualche giorno fa alle porte di Milano. Solo poche settimane fa il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, alla cabina di regia sulla Terra dei Fuochi, aveva spiegato che il suo obiettivo era arrivare a “roghi zero e voglio gli arresti dei criminali che mettono fuoco ai rifiuti. L’arresto è elemento forte di deterrenza e simbolicamente è elemento che dà robustezza allo Stato. Voglio un incremento forte degli arresti“.