Già 15 le Regioni italiane mappate per analizzare lo stato dell’ambiente naturale e i profili di vulnerabilità territoriale
Un progetto nato con la Legge Quadro sulle aree protette per guidare le azioni di salvaguardia ambientale e per permettere una corretta pianificazione territoriale degli interventi previsti dal PNRR: questi gli obiettivi della “Carta della Natura”, strumento tecnico che con il coordinamento di Ispra ha permesso di classificare e mappare 15 regioni italiane, pari cioè al 71% del territorio nazionale, ben 37 tipi di paesaggio, selezionando 290 tipi di habitat terrestri per la cartografia nazionale alla scala 1:25.000.
Un lavoro, dunque, di portata nazionale per analizzare lo stato dell’ambiente naturale, mettendo in evidenza le aree di pregio e quelle a rischio di degrado. Il mosaico ambientale nelle 15 regioni coinvolte ha evidenziato una prevalenza degli ambienti antropici: urbani, industriali e agricoli caratterizzano il 54,5% del territorio mappato; una porzione rilevante di ambienti boschivi e forestali su una superficie del 26% e solo lo 0,2% interessato da ambienti naturali umidi e torbiere; una superficie esigua che dà ragione della loro rarità e frammentarietà e dunque del loro estremo interesse dal punto di vista conservazionistico.
Grazie agli aggiornamenti dei prodotti cartografici potranno essere registrate le trasformazioni ambientali di ogni singola regione d’Italia. In Molise, ad esempio, è stato registrato un processo di abbandono di pratiche agricole e pastorali nei territori montani con un aumento significativo delle superfici arbustive, di 3mila 500 ettari, a discapito di superfici prative. In Friuli Venezia Giulia, invece, si è constatato l’effetto dei cambiamenti climatici e in particolare l’arretramento – se non la scomparsa – di vaste porzioni di ghiacciai e nevai: la loro superficie, nella nuova carta, ha subito una riduzione prossima al 50%.
I dati di “Carta della Natura” sono accessibili facilmente e gratuitamente a tutti i cittadini, alle amministrazioni e ai soggetti privati. Negli ultimi tre anni sono state evase 2mila 991 richieste pervenute da amministrazioni pubbliche e aziende e i dati richiesti sono stati utilizzati per attività di studio e ricerca, valutazioni di impatto ambientale, pianificazione e reporting. Il coinvolgimento di Regioni, Province Autonome e Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, oltre a un maggiore investimento in risorse umane ed economiche dedicate, agevoleranno il completamento della copertura cartografica nazionale per offrire un servizio di utilità al Paese in termini di pianificazione e prevenzione.