Prende il via il secondo periodo di regolazione tariffaria per il settore dei rifiuti. Al debutto il nuovo sistema di incentivi e disincentivi sulle tariffe d’ingresso agli impianti. Arera: “Supporterà il completamento degli impianti per la chiusura del ciclo e premierà la prossimità territoriale”
Fare della tariffa rifiuti uno strumento per supportare il raggiungimento dei target di legge sull’economia circolare e contribuire a colmare il gap infrastrutturale tra Nord e Sud del Paese. Con questo obiettivo Arera ha deliberato l’avvio del secondo periodo di regolazione tariffaria per il settore dei rifiuti, MTR-2, valido nel quadriennio dal 2022 al 2025. Con una novità di rilievo rispetto al primo metodo: l’introduzione di un meccanismo di incentivazione legato alle tariffe all’ingresso per gli impianti di chiusura del ciclo di gestione dei rifiuti urbani. Se il MTR-1 era basato sul riconoscimento dei costi efficienti di esercizio e di investimento per le fasi della filiera dei rifiuti fino al conferimento, il nuovo metodo regolerà anche le cosiddette ‘gate fee’ arrivando “fino al ‘cancello’ di impianti e di discariche – spiega Arera in una nota – prevedendo una programmazione quadriennale, premiando il ricorso ad impianti di trattamento che valorizzino i rifiuti e penalizzando decisamente il conferimento in discarica”.
“Sono stati considerati gli obiettivi a lungo termine per l’economia circolare – scrive Arera – la responsabilità estesa del produttore, le regole per gli imballaggi, la gerarchia dei rifiuti urbani e la loro identificazione, la graduale riduzione dei conferimenti in discarica, il principio ‘chi inquina paga’ e – infine – il collegamento con il PNRR. Per affrontare le evidenti differenze territoriali e gestionali, sia in termini di presenza di impianti che di gestione dei flussi di rifiuti, l’Autorità ha confermato un modello di regolazione tariffaria ‘asimmetrica’, introducendo un meccanismo di incentivazione tramite perequazione, sulla base della gerarchia dei rifiuti, che prevede componenti a compensazione o maggiorazione dei corrispettivi per l’accesso a seconda del tipo di impianto”.
La regolazione MTR-2 si applicherà a tutti i gestori integrati e ai loro impianti e agli operatori non integrati che gestiscono impianti ‘minimi’, ovvero indispensabili alla chiusura del ciclo sul territorio, con l’introduzione di incentivi al recupero tramite perequazione, decrescenti in base al tipo di trattamento operato, dal compostaggio alla digestione anaerobica, fino alla termovalorizzazione. Il conferimento in discarica, invece, sarà sempre penalizzato con l’introduzione di una componente tariffaria aggiuntiva con funzione disincentivante. Uno strumento che Arera auspica possa contribuire al raggiungimento dell’obiettivo europeo del 10% massimo di smaltimento in discarica entro il 2035, spingendo le amministrazioni locali a puntare su cicli di gestione basati sul recupero di materia ed energia. “Il meccanismo di perequazione, nonché il previsto limite alle tariffe di accesso ai medesimi impianti, mirano a responsabilizzare le realtà locali – commenta Arera – supportando i percorsi di miglioramento dell’efficienza gestionale, di completamento della filiera e di realizzazione di impianti per la chiusura del ciclo dei rifiuti, premiando la prossimità territoriale”.
“Con il nuovo Metodo Arera conferma la propria attenzione al settore – commenta il presidente Stefano Besseghini – completando il progetto avviato con il precedente metodo. La regolazione del settore è certamente lungi dall’essere matura, ma il percorso procede in un dialogo cercato e costante con i consumatori e tutti i portatori di interesse. L’introduzione della regolazione degli impianti, con una specifica attenzione alla chiusura del ciclo, rappresenta un elemento di assoluta novità. L’MTR-2 è uno strumento flessibile che consente, agli Enti territorialmente competenti e agli operatori, di fornire agli utenti servizi adeguati a costi sostenibili e l’Autorità è pronta ad intervenire nei casi di inerzia nell’applicazione del Metodo”.