Paolo Barberi è il nuovo presidente di FISE Unicircular. “Necessari incentivi per le imprese del riciclo – dice ai microfoni di Ricicla.tv – il Recovery Fund può essere lo strumento giusto”.
Cambio al vertice per FISE Unicircular, l’associazione italiana che riunisce le imprese dell’economia circolare. Paolo Barberi, già presidente di Anpar, segue Andrea Fluttero alla guida della sigla associativa.
Paolo Barberi, neoeletto Presidente di FISE Unicircular in un anno cruciale, delicatissimo come il 2020 che è in primo luogo l’anno dell’entrata in vigore dei decreti di recepimento del pacchetto europeo sull’economia circolare. Che prospettive si aprono per il mondo del riciclo alla luce del recepimento?
“Con la nuova direttiva sui rifiuti e con l’atto normativo che l’ha trasposta nel nostro ordinamento la responsabilità estesa del produttore è diventata uno strumento in funzione e a servizio dell’economia circolare, necessario per chiudere il ciclo e raggiungere gli obiettivi di riciclo. La sostenibilità economica delle attività di gestione di tutto il ciclo dei rifiuti, attraverso la copertura dei costi per un servizio efficiente, la rendicontazione dei dati sui risultati, la comunicazione e la sensibilizzazione degli utenti entrano espressamente nel perimetro della responsabilità estesa del produttore. Ci sono, poi, alcuni aspetti deboli della normativa: gli scarsi strumenti per incentivare l’uso delle materie prime seconde rispetto a quelle vergini, le difficoltà nella costruzione degli impianti tecnologici necessari alla gestione della raccolta differenziata e anche alla costruzione della tipologia di alcuni impianti di riciclo, sia per quanto riguarda quelli necessari alla gestione delle frazioni residuali che non si possono più riciclare e sia per quanto riguarda altri impianti, destinati al riciclo di diverse filiere di rifiuti”.
Il 2020 non è solo l’anno dell’entrata in vigore del pacchetto economia circolare, ma è anche l’anno della pandemia. Mentre proseguono le trattative sul Recovery Fund, in che modo questo strumento senza precedenti potrà supportare le imprese di riciclo e la transizione verso modelli di sviluppo circolari?
“Un elemento strategico per agevolare l’economia circolare è la definizione di incentivi per privati ed obblighi per le amministrazioni pubbliche per favorire quote crescenti di utilizzo di materie prime seconde da recupero. In questo dovrebbe intervenire il governo e l’utilizzo dei fondi derivanti dal Recovery Plan”.
Uno dei provvedimenti end of waste, più volte annunciati dal Ministro dell’Ambiente e uno dei più attesi, forse il più atteso in assoluto, è quello sui rifiuti da costruzione e demolizione, un settore del quale Lei si è occupato a lungo. Che cosa si attende il settore da quel provvedimento?
“Noi ci attendiamo tanto da quel provvedimento. Abbiamo collaborato con il Ministero dell’Ambiente, ormai da più di quattro anni alla redazione del regolamento di end of waste per rifiuti inerti. L’ultima versione riteniamo che non sia la migliore di quel regolamento ma riteniamo che sia utile e indispensabile che venga pubblicato velocemente proprio perchè il regolamento di end of waste sui rifiuti inerti insieme ai CAM strade, sono due capisaldi che a nostro parere sono indispensabili per l’utilizzo degli aggregati riciclati nella – speriamo – grande strategia di sviluppo tecnologico del governo italiano, che dovrebbe attuarsi anche attraverso l’uso dei finanziamenti del Recovery Plan”.