Un italiano alla guida della sigla europea delle imprese rigeneratrici di oli usati. Marco Codognola, Amministratore Delegato Itelyum, è stato nominato Presidente del GEIR (Groupement Européen de l’Industrie de la Régénération), l’Associazione che, nell’ambito della UEIL (Union of the European Lubricants Industry), raggruppa tutte le principali aziende di rigenerazione oli. Classe 1967, Marco Codognola si è occupato per molti anni di business development e M&A nel settore energetico convenzionale e rinnovabile in Italia e all’estero, ha guidato il percorso di crescita e diversificazione della società Viscolube, da cui è nato il colosso Itelyum di cui oggi è direttore generale e amministratore delegato. Con le sue 17 aziende in 12 Paesi, GEIR rappresenta circa l’80% dell industria europea del riciclo degli oli usati, coprendo l’intera filiera: dalla produzione, alla distribuzione e alla rigenerazione.
«Il Geir aprirà le porte al dialogo e al confronto – spiega il neo presidente – per raggiungere obiettivi ambiziosi, come i target di rigenerazione per ciascun paese UE, entro il 2022. Un percorso partecipativo con il coinvolgimento attivo di tutti gli associati. Insieme racconteremo il ruolo della rigenerazione e del recupero di materia nell’economia, fondamentali per la realizzazione del green deal europeo. Lavoreremo per rafforzare ulteriormente questo comparto industriale tra i più sostenibili, rendendo il modello di rigenerazione una common practice da trasmettere anche ai più giovani cittadini europei, sensibilizzandoli sul valore del riciclo e, in generale, dell’economia circolare a salvaguardia del patrimonio naturale».
In questo contesto Itelyum si pone come un’eccellenza italiana ed europea dell’economia circolare, in ragione degli alti livelli di perfomance che hanno permesso la produzione annuale di 120 mila tonnellate di nuove basi lubrificanti, con un indice di circolarità del 96% dell’olio usato lavorato. Il ruolo di Itelyum è parte strutturale del settore industriale, impegnata da sempre a seguire l’evoluzione delle esigenze del mercato e a riconoscere il valore aggiunto, sociale e ambientale, della materia prima secondaria nell’ottica dello sviluppo sostenibile.