Quali sono le caratteristiche che distinguono la criminalità diffusa dalla criminalità organizzata? Come si è evoluta l’infiltrazione criminale nelle imprese della cosiddetta green economy? Come si sono adeguati il legislatore e le forze dell’ordine su scala nazionale ed europea per contrastare il fenomeno? Ce ne parla il tenente Colonnello Fabio De Rosa, a capo di uno dei reparti del Comando del Corpo dei Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente di via Aurelia a Roma, nel nuovo appuntamento di “Ambiente & Giustizia”, la rubrica curata dalla redazione di Ricicla.tv in collaborazione con i Carabinieri del Comando Tutela Ambiente e marchiata Ricicla Lex.
L’analisi degli illeciti ambientali da parte delle forze dell’ordine, infatti, ha permesso nel tempo di avvicinarsi ai singoli eventi che potevano apparire isolati, ma riscontrandone la sistematicità si è riuscito a riportarli a schemi più ampi, propri della criminalità organizzata. In particolare la transnazionalità degli illeciti ha assunto livelli elevati come non mai: la stessa internazionalizzazione della criminalità organizzata sul fronte ambientale ha costretto le imprese del comparto a sviluppare parallelamente strutture aziendali e societarie sempre più complesse oltre a far ricorso a strumenti finanziari d’avanguardia. Una condizione che ha portato di recente l’Interpol ad includere i crimini ambientali nel novero delle minacce più gravi della criminalità organizzata su scala internazionale.