La recente nomina del nuovo Commissario di Governo offre lo spunto per fare luce sullo stato di salute del sistema italiano di depurazione delle acque reflue, che costa ogni anno al Paese centinaia di milioni in sanzioni legate alle procedure europee di infrazione. A che punto siamo con le opere di risanamento? Cosa serve per rendere più efficiente la gestione dei fanghi da depurazione? Ma soprattutto, la chiusura delle infrazioni europee può essere l’occasione per mobilitare investimenti capaci di trasformare il tradizionale concetto di depurazione in una più moderna e sostenibile idea di bioeconomia circolare?