Con il voto di domani alla Camera dei Deputati, la moratoria sulle sanzioni operative per il Sistri, il sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti, verrà estesa fino al 31 dicembre 2018. Dopo anni di tentativi per farlo entrare in funzione in seguito ad una nascita travagliata ormai vecchia di un decennio, è già dal 2013 che Parlamento e Governo si affidano al cosiddetto Milleproroghe di fine anno per prendere atto dell’impossibilità di far entrare in vigore il Sistri così com’è. La novità di questa fine 2017 è che la consueta proroga è stata inserita negli emendamenti alla legge di Bilancio, risparmiando agli operatori del comparto rifiuti di vivere con tensione la solita pubblicazione in Gazzetta ufficiale del 30 o del 31 dicembre. Ma non è l’unica.
L’emendamento, a prima firma dell’On. Piergiorgio Carrescia, poi integrato dal Governo, ha assorbito così anche gli altri emendamenti presentati dalla maggioranza tra cui quelli che, come era trapelato nei giorni scorsi, avrebbero sospeso anche le sanzioni sul mancato versamento del contributo annuale e degli oneri di iscrizione al Sistema. Sanzioni che invece restano, con la formulazione dello scorso anno, ridotte del 50%. Così come resta un margine di 10 milioni di euro per corrispondere alla Selex, il concessionario in liquidazione che continua a gestire il Sistri in attesa che si risolvano le vicende giudiziarie legate all’assegnazione del bando Consip, le eventuali spettanze per il servizio che continuerà a corrispondere nel corso del 2018.
Il mancato ricorso al Milleproroghe di fine anno sarebbe anche un modo per far rispettare al Ministero dell’Ambiente, almeno formalmente, la promessa della sottosegretario Silvia Velo in Commissione Ambiente nei mesi scorsi, quando per l’appunto annunciava un provvedimento per evitare che ci si riducesse agli sgoccioli di questo 2017. Ma l’emendamento Carrescia come integrato dal Governo arricchisce il provvedimento portandolo ben oltre il mero rinvio delle sanzioni a cui ci siamo abituati. In particolare introduce un nuovo articolo nel Codice dell’Ambiente, il 194-bis, intitolato “Semplificazione del procedimento di tracciabilità dei rifiuti e per il recupero dei contributi dovuti in materia di SISTRI”.
Con le nuove disposizioni, che con ogni probabilità verranno introdotte in Bilancio domani, viene introdotta la possibilità di adempiere alla compilazione e tenuta dei registri di carico e scarico e del formulario in modalità digitale, in formato che potrà essere predisposto dal Ministero dell’Ambiente. Inoltre si introduce nel Testo Unico Ambientale quella che era solo un chiarimento espresso quest’estate dal dicastero di via Cristoforo Colombo, ovvero la possibilità di trasmettere tramite PEC la quarta copia del formulario. Restando in maniera più stringente sulla materia Sistri, rispetto al contributo di iscrizione vengono introdotti i termini di prescrizione di cui all’articolo 2946 del codice civile (e quindi nell’ordine di dieci anni).
Infine si chiariscono le modalità con cui il Ministero dell’Ambiente potrà rivalersi dei contributi dovuti e non versati in questi anni, durante i quali la mancata entrata in funzione del Sistri ha sicuramente generato un marginale fenomeno di evasione. Le modalità saranno chiarite in un decreto ministeriale di prossima pubblicazione secondo i criteri che si leggono nel testo dell’approvando nuovo articolo: “comunicazione di avvio del procedimento con l’invio del sollecito di pagamento, prima di procedere alla riscossione coattiva del credito vantato dal Ministero dell’ambiente per contributi SISTRI dovuti e non corrisposti o corrisposti parzialmente; determinazione unitaria del debito o del credito, procedendo alla compensazione dei crediti maturati a titolo di rimborso con quanto dovuto a titolo di contributo; previsione di modalità semplificate per la regolarizzazione della posizione contributiva degli utenti obbligati al pagamento del contributo SISTRI, fino all’annualità in corso alla data di approvazione della presente disposizione, che non vi abbiano provveduto o vi abbiano provveduto parzialmente, mediante ravvedimento operoso, acquiescenza o accertamento concordato in contraddittorio; definizione di strumenti di conciliazione giudiziale, al fine di favorire il raggiungimento di accordi, in sede processuale, tra il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e gli utenti del sistema SISTRI per i profili inerenti il pagamento o il rimborso del contributo SISTRI. L’esperimento delle procedure di cui al comma 2, determina, all’esito della regolarizzazione della posizione contributiva, l’estinzione della sanzione di cui all’articolo 260 bis, comma 2 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152 e non comporta il pagamento di interessi“.
«Sono molto soddisfatto dell’ampia condivisione che si è avuta sull’emendamento – ha dichiarato l’on. Carrescia attraverso una nota – che oltre che evitare un pericoloso vuoto nel sistema di tracciabilità dei rifiuti che sarebbe derivato dalla mancata proroga consente di risolvere in via bonaria e semplificata i contenziosi esistenti. È noto che sono da sempre favorevole ad un radicale cambiamento del sistema di controllo e quindi al superamento del SISTRI così come lo conosciamo oggi: questa breve proroga permetterà di gestire la fase di transizione verso il nuovo modello senza abbassare il livello delle garanzie dei controlli. Ora – conclude il parlamentare – è auspicabile un rapido passaggio al “nuovo SISTRI”, più semplice ed efficace e mi auguro che quella approvata sia perciò l’ultima proroga».