Rifiuti inerti, firmato il nuovo decreto end of waste

di Redazione Ricicla.tv 27/06/2024

È stato firmato il nuovo decreto end of waste sui rifiuti inerti da costruzione e demolizione. Una volta in vigore, il testo sostituirà, abrogandola, la prima versione del testo, contestata dagli operatori. La vice ministro dell’Ambiente Vannia Gava: “Svolta epocale”. ANPAR: “Sciolti molti nodi ma ne restano altri da sciogliere”


L’iter del nuovo decreto end of waste sui rifiuti inerti da costruzione e demolizione è un passo più vicino alla fine. Stando a quanto comunicato nella serata di ieri dalla vice ministro dell’Ambiente Vannia Gava, il regolamento sarebbe infatti stato firmato dal titolare del dicastero Gilberto Pichetto Fratin e sarebbe quindi pronto alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. “Una svolta epocale”, ha scritto Gava sui social, riferendosi alla prossima entrata in vigore del testo, che stabilirà i parametri in base ai quali, a seguito di un adeguato processo di recupero, le componenti inerti dei rifiuti da costruzione e demolizione potranno essere considerate ‘end of waste’, ovvero un prodotto a tutti gli effetti, pronto a essere reimmesso sul mercato per sostituire inerti naturali. “Non più rifiuti – ha scritto Gava – ma materiale da riutilizzare, reimmettendolo sul mercato. Questa è sostenibilità giusta e pragmatica, che unisce la tutela dell’ambiente al supporto alle imprese e all’economia del Paese”.

La firma del nuovo regolamento ‘end of waste’ porta un passo più vicino al termine il lungo processo di revisione del contestato decreto del Ministero dell’Ambiente 152 del 2022. Entrato in vigore il 4 novembre del 2022, il testo era stato duramente contestato dalle imprese della filiera edile, con in testa gli operatori del recupero, che avevano paventato il blocco delle lavorazioni per la natura troppo restrittiva dei limiti imposti alla presenza di contaminanti negli aggregati recuperati. Criticità che il nuovo testo, nato dal confronto tra MASE, ISPRA e operatori, dovrebbe superare. “Con la firma del nuovo regolamento di end of waste dei rifiuti inerti – ha commentato l’associazione dei riciclatori di rifiuti inerti ANPAR – il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha sciolto molti dei nodi che ANPAR aveva evidenziato con il ricorso al TAR del Lazio di novembre 2022, ma molti ne rimangono da sciogliere“.

Secondo gli operatori, infatti, c’è da lavorare al ‘fine tuning’ tecnico del nuovo testo, e in particolare ai limiti di concentrazione per l’utilizzo degli aggregati recuperati nelle opere di riempimento stradale. Uno sbocco di mercato vitale per un settore capace di generare ogni anno oltre 60 milioni di tonnellate di aggregati recuperati, con un tasso di riciclo superiore al target europeo dell’80%. “Confidiamo che nel periodo dei ventiquattro mesi previsti per il monitoraggio, sulla base delle ulteriori evidenze che insieme alle altre associazioni di categoria del settore presenteremo al Ministero, sia possibile porre rimedio anche alle ultime evidenti incongruenze contenute nel decreto e che rischiano di vanificare il lavoro svolto dal MASE in collaborazione con le associazioni”, ha auspicato ANPAR.

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