Al via il Green Med Symposium 2023: torna dal 3 al 5 maggio alla Stazione Marittima di Napoli l’expo della green economy organizzato da Ricicla.tv ed Ecomondo in partnership con Regione Campania e Conai. Oltre venti tavole rotonde e un’inedita organizzazione in distretti per mettere al centro i valori del dialogo, della formazione e dell’innovazione sul terreno delle politiche ambientali per il contrasto ai cambiamenti climatici
Tutto pronto per il Green Med Symposium, l’expo della sostenibilità che quest’anno torna alla Stazione Marittima di Napoli per la quarta edizione. Per tre giorni aziende, istituzioni, stakeholder pubblici e privati, ma anche studenti e cittadini, si confronteranno sui temi chiave della transizione ecologica e sulle sfide della lotta ai cambiamenti climatici, con un focus su criticità e prospettive per le regioni del Sud Italia e allargando l’orizzonte delle riflessioni all’intero bacino del Mediterraneo. Organizzata da Ricicla.tv, testata giornalistica edita da Maidiremedia, la manifestazione – che ritorna dal 3 al 5 maggio nelle sale del polo crocieristico partenopeo – rinnova la sua collaborazione con Ecomondo, la principale fiera italiana dedicata alle tecnologie, servizi e soluzioni per la transizione ecologica e l’economia circolare. “Per il quarto anno ci posizioniamo nel cuore dell’Italia green con un appuntamento atteso soprattutto al Sud – spiega il direttore responsabile di Ricicla.tv Monica D’Ambrosio – è dal Sud che può e deve partire la spinta verso il cambiamento”.
Per la quarta edizione, presentata questa mattina in conferenza stampa, il Green Med Symposium torna in una veste profondamente rinnovata, a partire dalla inedita articolazione degli ambienti espositivi, che quest’anno saranno divisi in distretti, costruiti attorno ai grandi temi della transizione verde. “Accanto a quello che da sempre è il tema centrale del Symposium, quello dell’economia circolare – spiega il direttore editoriale di Ricicla.tv Giovanni Paone – avremo un distretti dedicati alle energie rinnovabili, alla difesa del suolo e soprattutto alla gestione della risorsa idrica, grande emergenza dei nostri tempi”. L’emergenza siccità sarà anche uno dei temi centrali degli ‘Stati generali sull’ambiente’, curati dalla Regione Campania, partner istituzionale del Symposium. “Il decreto siccità messo a punto dal governo è espressione di una siccità normativa, istituzionale e di strategia – dice il vice presidente e assessore all’ambiente Fulvio Bonavitacola – ripropone schemi triti e ritriti come i commissari e le cabine di regia. Al Symposium affronteremo invece il tema nel concreto – aggiunge – a partire dall’illustrazione del nostro piano per gli invasi, un piano di azioni preventive per contrastare le emergenze che sono dietro l’angolo“. La Regione sarà presente al Symposium con uno spazio espositivo totalmente rinnovato e ribattezzato ‘Med in Sud’, un ponte tra il Mezzogiorno d’Italia e l’intero bacino del Mediterraneo sul terreno comune delle politiche ambientali.
Alle aree espositive dedicate ad aziende e istituzioni si affiancheranno i distretti dell’educazione e della formazione e quello dell’innovazione, vetrina per le giovani startup attive sul fronte della transizione ecologica. Proprio alle startup innovative sarà dedicata la terza edizione del Premio ‘Claudio Cicatiello’, organizzato con il supporto dell’assessorato all’innovazione della Regione Campania, con premi in denaro messi a disposizione dalla Fondazione Banco di Napoli che andranno alle tre migliori idee d’impresa. Un programma ricco di eventi, quello della quarta edizione del Symposium, consultabile al sito ufficiale della manifestazione. Oltre venti le tavole rotonde in programma, con focus sullo sviluppo delle energie rinnovabili, sull’innovazione nel ciclo idrico, sugli investimenti in economia circolare, anche in relazione ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Sul fronte della formazione sono invece dieci gli eventi in programma, tra workshop tecnici per gli addetti ai lavori e momenti di orientamento post diploma a cura dei principali atenei del Centro-Sud. “Quest’anno abbiamo scelto di dedicare grande spazio ai temi dell’educazione e della formazione, con un’attenzione particolare per le università, che nella cornice del distretto a loro dedicato potranno presentare i propri corsi di laurea in ambito green” sottolinea Paone.
Main sponsor dell’expo sarà ancora una volta Conai, il consorzio nazionale imballaggi, che dopo aver celebrato i 25 anni nella scorsa edizione, torna a Napoli guardando alle sfide del futuro. “Quest’anno il tasso di riciclo degli imballaggi raggiungerà il 75% – spiega il presidente di Conai Luca Ruini – al Symposium faremo luce sulle attività messe in campo nel Centro-Sud con l’obiettivo di aumentare la raccolta differenziata, anche sfruttando al meglio i fondi del PNRR. Ma parleremo anche di innovazione, premiando le giovani startup, e di ‘green jobs’, ovvero del grande tema delle competenze necessarie per chi, terminati gli studi universitari, punta a entrare nel grande mondo dell’economia circolare”. Focus anche sui nodi del nuovo regolamento europeo sul packaging, duramente contestato dal governo italiano. “A fronte di un modello che ha dimostrato di funzionare bene – spiega Ruini – chiediamo flessibilità nelle modalità con cui i singoli Paesi possono raggiungere i risultati ambientali chiesti dall’Ue”. II ruolo di partner scientifico anche quest’anno sarà affidato all’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra).
Spazio anche al connubio tra sport e sostenibilità: sul piazzale d’ingresso alla Stazione Marittima un campo da volley realizzato in gomma riciclata, con il supporto del consorzio Ecopneus e dello sponsor Givova, ospiterà tornei organizzati dalle associazioni sportive locali. Per le scuole che lo vorranno, saranno garantite anche fasce orarie di accesso libero. La manifestazione, insomma, è sempre più a misura dei ragazzi delle scuole primarie e delle università campane e non, che potranno immergersi nei grandi temi della transizione ecologica, partecipando ai momenti di formazione ma anche conoscendo da vicino i portatori d’interesse pubblici e privati, per cominciare a orientarsi nel mondo delle professioni green del domani.