La storia si ripete e per il Sistri sarà ancora Milleproroghe. Tra i punti contenuti discussi ed approvati dal Governo confermata anche la presenza della proroga per il sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti. La discussione era prevista dal primo punto all’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri svoltosi nella giornata di ieri a partire dalle ore 16.30, e come si apprende dalle anticipazioni contenute comunicato del Governo (QUI la bozza pubblicata da quotidianosanita.it) dovrebbe inserire nel testo del decreto legge le stesse disposizioni stralciate dalla discussione affrontata la scorsa settimana in Commissione Bilancio per inserire un emendamento alla legge di stabilità, prorogando di un anno il termine per l’adeguamento al Sistri al netto dei finanziamenti aggiuntivi da affidare al gestore. Testo che con ogni probabilità sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale in extremis, tra i giorni 30 e 31, estendendo la moratoria sulle sanzioni operative da una parte e prolungando il vigore della gestione cartacea dei formulari dall’altra fino alla fine del prossimo anno. Ma le buone notizie – per così dire – finiscono qui. Quella del Milleproroghe era una storia già vista e (anche se in questa materia nulla si può mai dare per scontato) non coglie di sorpresa gli operatori, tuttavia pur risolvendo un problema concreto come quello non banale delle sanzioni e dell’operatività corrente per le attività economiche, lascia aperti molti altri temi. Uno su tutti quello del gestore: Selex SeMa, in liquidazione e con un contenzioso aperto nei confronti del Ministero dell’Ambiente, di fatto sarebbe costretta a continuare a gestire il sistema per un altro anno dopo che il suo contratto (già scaduto il 30 novembre 2014) era stato prolungato dal Milleproroghe dello scorso anno. Una pratica impropria che senza il consenso dell’azienda in orbita Finmeccanica rischia di far sprofondare ulteriormente nel caos le imprese obbligate ad utilizzarlo. Aziende che a questo punto potrebbero anche essere poco inclini a fare ulteriori sforzi considerato che il bando Consip – sia pure con tempi più lunghi del previsto – sta facendo il suo corso e che il Ministero ha annunciato come prossimo l’insediamento di un “Sistri 2” completamente rinnovato. Abbiamo già avuto modo di smentire il ministro Galletti sui tempi annunciati (e il ricorso al Milleproroghe è la controprova di quanto quegli annunci fossero a dir poco audaci), ma se il 2016 sarà l’anno del nuovo Sistri non avrebbe senso spendere tempo, risorse ed energie per cercare di lavorare inseguendo le storture del vecchio. L’attenzione viene perciò a maggior ragione spostata ai prossimi mesi, quando il decreto legge sarà discusso dalla Camera (e quindi verosimilmente si riproporrà il dibattito tra maggioranza e 5 Stelle sui tempi della proroga), ma soprattutto quando gli animi si riscalderanno in prossimità della scadenza del 30 aprile per iscrizione o versamento del contributo annuale. Un tema sul quale il governo è stato impegnato già a partire da ieri, quando in sede di approvazione del collegato ambientale è stato votato l’ordine del giorno a primo firmatario Piergiorgio Carrescia, deputato del PD e membro della Commissione Ambiente alla Camera molto attivo sulla materia. «Nel caso in cui proroghi il Sistri, il Governo viene impegnato a rivedere il contributo annuale dovuto dalle imprese – ha spiegato Carrescia a Ricicla – in quanto il contributo doveva servire a costituzione e gestione del sistema. Dato che la piattaforma è stata realizzata da tempo non ha senso che in regime di proroga si continui a pagare un prodotto che si è già ammortizzato nel corso del contratto originario. L’altro punto – continua Carrescia – impegna il Governo a mantenere per le piccole imprese la possibilità di assolvere agli adempimenti di tracciabilità dei rifiuti tramite i registri di carico e scarico tenendoli presso le associazioni di categoria o tramite loro società di servizi». La revisione al ribasso del contributo Sistri sarebbe la conferma dell’impegno assunto il 17 giugno scorso in sede di Commissione Ambiente alla Camera da parte del sottosegretario Velo, quando era stata votata una risoluzione firmata proprio dall’On. Carrescia con cui il Governo si impegnava a ridurre gli oneri di iscrizione al sistema a partire dal primo gennaio 2016. «Il fatto che ci sia una proroga del Sistri nel Milleproroghe già risponde in parte all’impegno dell’odg votato perché proroga la tenuta dei registri, mentre la riduzione del contributo, che è fissato con un decreto ministeriale, non so se sarà possibile inserirla nel decreto legge o ci si affiderà alla discussione in Aula. Ma, appunto, lì basterebbe un decreto del Ministro: staremo a vedere».