In vigore da oggi il formulario unico per il trasporto dei rifiuti da manutenzione fognaria. Il nuovo FIR, ha chiarito il Ministero della Transizione Ecologica, “assume carattere sostitutivo” del modello tradizionale. Già emessi oltre 20mila formulari
Il nuovo modello unico per il trasporto dei rifiuti da manutenzione fognaria, in vigore da oggi, “assume carattere sostitutivo” del tradizionale formulario di identificazione dei rifiuti. Lo ha chiarito il Ministero della Transizione Ecologica rispondendo a una richiesta di parere presentata lo scorso 18 maggio dall’Albo Nazionale Gestori Ambientali, cui la legge 108 del 29 luglio 2021, di conversione del cosiddetto decreto ‘semplificazioni bis’, aveva affidato il compito di mettere a punto “un unico documento di trasporto per automezzo e percorso di raccolta” dei rifiuti provenienti dalle attività di pulizia manutentiva delle reti fognarie pubbliche e private, comprese le fosse settiche e i bagni mobili. Il modello, ha chiarito il MiTE, dovrà essere “sempre tenuto in sostituzione del formulario” per il trasporto dei citati rifiuti “dal luogo dove viene effettuata l’attività di pulizia manutentiva sino all’impianto di recupero/smaltimento oppure sino al deposito temporaneo del produttore medesimo”.
Il modello è ufficialmente operativo dalla mezzanotte di ieri, a valle dei trenta giorni di sperimentazione concessi dall’Albo. In meno di 24 ore, comunica l’ente del Ministero della Transizione Ecologica, “900 aziende hanno generato, vidimato e compilato più di 20mila modelli unici che da oggi possono utilizzare per il trasporto dei rifiuti da manutenzione fognaria con le modalità stabilite dal parere del MiTE”. Il nuovo formulario unico sarebbe dovuto diventare pienamente operativo lo scorso 30 aprile, ma l’Albo ne aveva disposto il rinvio per meglio definirne la veste digitale e renderlo “interoperabile e fruibile agli applicativi gestionali in uso presso gli operatori economici”.
L’emissione del nuovo FIR, e la sua vidimazione virtuale tramite l’applicativo Vi.Vi.FIR, potranno dunque avvenire sia attraverso l’apposita sezione del portale web dell’Albo che per mezzo dei principali software ERP per la gestione dei rifiuti. Il gestore, ricorda l’Albo, dovrà “preventivamente accreditarsi secondo le regole in uso nel sistema Vi.Vi.FIR, qualora intendesse anche attivare l’interoperabilità applicativa sul nuovo modello”. Vale la pena ricordare che secondo quanto chiarito dalla legge di conversione del decreto ‘semplificazioni bis’ i rifiuti generati dalle operazioni di spurgo e manutenzione fognaria “si considerano prodotti dal soggetto che svolge l’attività”.