Il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani ha aperto la due giorni del G20 ambiente di Napoli. “Impossibile ignorare le prove scientifiche dei cambiamenti climatici, dobbiamo garantire le fondamenta della società post-pandemia. Mai il ruolo dell’ambiente è stato più importante”
È con un appello a “un’azione globale coraggiosa, congiunta e immediata” che il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani ha aperto la due giorni del G20 ambiente, clima ed energia di Napoli. E già dalle primissime battute il suo discorso è un segnale inequivocabile lanciato alla frangia ‘ecoscettica’ dei grandi della Terra . “Impossibile ignorare le prove scientifiche dei Rapporti IPCC e IPBES sui cambiamenti climatici – ha dichiarato Cingolani – i tragici eventi meteorologici a cui abbiamo assistito negli ultimi mesi e persino giorni dimostrano che il nostro sistema climatico sta subendo gravi disagi. Lo stesso vale per gli ecosistemi naturali e la biodiversità, dove i nostri sforzi non sono stati finora in grado di rallentare lo scivolamento verso l’estinzione di massa delle specie e la rottura dei servizi ecosistemici chiave”.
Due “sfide planetarie” dice il ministro, quelle per il clima e la biodiversità “aggravate da una sfida senza precedenti che ha devastato le nostre società ed economie nell’ultimo anno e mezzo – la pandemia di COVID-19 – causando tragedie, sconvolgendo le nostre economie, precipitando i Paesi in via di sviluppo in un indebitamento insostenibile e che esacerba le divisioni esistenti”. Un allarme ineludibile che invita a “immaginare nuovi – migliori – modi di organizzare le nostre società ed economie, ricostruire meglio e su basi e valori diversi” e soprattutto “garantire che la cura del nostro Pianeta sia sempre al centro dello sviluppo umano”. “Siamo qui riuniti oggi in un contesto che sottolinea il ruolo chiave svolto dai Ministeri dell’Ambiente in tutto il mondo nel garantire le fondamenta della società post-pandemia. Mai il ruolo dell’ambiente è stato più importante”.
Cingolani ha poi elencato “le azioni chiave che ognuno di noi (l’enfasi è del ministro, ndr) deve intraprendere”: “soluzioni basate sulla natura e approcci basati sugli ecosistemi” da associare alla necessità “urgente e prioritaria” di “decarbonizzazione e riduzione di tutte le emissioni di gas serra”, “L’attenzione prioritaria dovrebbe anche essere rivolta alla protezione, conservazione, gestione e ripristino in modo sostenibile delle terre degradate, alla gestione sostenibile delle acque, degli oceani e dei mari” con particolare riferimento al “grave impatto dei rifiuti marini – e in particolare dei rifiuti di plastica marina”. A proposito di rifiuti, il ministro ha sottolineato la centralità di un “uso sostenibile e circolare delle risorse” come prospettiva imprescindibile per lo sviluppo sostenibile, necessaria “ad affrontare il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità e l’inquinamento”. Il ministro ha quindi evidenziato l’importanza dell’educazione come “strumento per creare consapevolezza e ottenere un cambiamento prezioso”.
Ampio spazio è stato dedicato a uno dei temi chiave della ministeriale napoletana, quello della finanza sostenibile. “Senza un allineamento della finanza – ha spiegato il ministro – lo sviluppo sostenibile resterà fuori dalla nostra portata, con conseguenze catastrofiche che lasceremmo alle generazioni future”. “Le nostre deliberazioni di oggi – e quelle sul clima e l’energia di domani – devono essere all’altezza di queste sfide. Devono tenere presente il ruolo speciale svolto dagli Stati membri del G20 – quelli con le maggiori economie e anche quelli molto spesso con la maggiore capacità di ricerca, innovazione e sviluppo tecnologico – per mostrare una visione che si traduca in una leadership ferma. Allo stesso tempo, dobbiamo ricordare che nessun futuro sostenibile può essere raggiunto se non supportiamo e portiamo con noi i Paesi che hanno maggiormente sofferto della pandemia di COVID-19 e che affrontano sfide sociali, economiche e ambientali schiaccianti”.