Albo Gestori Ambientali, sì alla proroga del Comitato nazionale

di Luigi Palumbo 20/06/2023

Un emendamento al decreto legge enti pubblici approvato ieri alla Camera propone la proroga del Comitato nazionale dell’Albo fino alla nomina dei nuovi componenti e non oltre il 31 dicembre. Ma l’organo è decaduto dallo scorso 13 febbraio e la proroga potrebbe spianare la strada a ricorsi e contenziosi


Il governo prova a correre ai ripari per sanare la vacatio dei vertici dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali. Con un emendamento dei relatori al decreto legge enti pubblici, approvato ieri dalle commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera, è stata infatti proposta la proroga del Comitato nazionale fino alla nomina dei nuovi componenti “e comunque non oltre il 31 dicembre 2023“. Il provvedimento dovrà ora passare al voto dell’aula, poi sarà trasmesso al Senato per essere convertito in legge entro il prossimo 10 luglio.

Il mandato dell’ultimo Comitato nazionale dell’Albo, ente del Ministero dell’Ambiente che fissa i requisiti di idoneità per comparti strategici dei servizi ambientali – dalle bonifiche al trasporto rifiutiè scaduto lo scorso 13 febbraio e da allora si attende il decreto del ministro Gilberto Pichetto Fratin che dovrebbe nominare i nuovi componenti dell’organo direttivo. Di fatto privo di governance, da mesi ormai l’ente è quindi come ‘congelato’, non potendo deliberare né tanto meno gestire l’ordinaria amministrazione (come i ricorsi o le richieste degli organi di controllo e delle forze dell’ordine). Uno stallo che complica la vita delle 160mila aziende, pubbliche e private, obbligate a iscriversi all’Albo.

La proroga punta quindi a rimettere in moto l’Albo nelle more della nomina dei nuovi membri del Comitato. Su contenuti e tempi della designazione, tuttavia, il ministro Pichetto continua a mantenere il massimo riserbo, alimentando un clima d’incertezza che di certo non aiuta la ripresa dei lavori. Così come non aiutano i dubbi sulla legittimità dell’intervento proposto alla Camera. Secondo alcuni osservatori, il prolungamento ‘ex post’ del Comitato nazionale, che arriverebbe ben oltre la decadenza naturale dell’organo, potrebbe infatti rivelarsi incompatibile con la disciplina nazionale sulla scadenza e ricostituzione degli organi amministrativi, la legge 444 del 1994. “Gli organi amministrativi – chiarisce infatti la legge – svolgono le funzioni loro attribuite sino alla scadenza del termine di durata per ciascuno di essi previsto ed entro tale termine debbono essere ricostituiti” e per questo “tutti gli atti adottati dagli organi decaduti sono nulli”. Più che sanare la vacatio dei vertici dell’Albo, l’eventuale entrata in vigore della proroga rischia insomma di spianare la strada a ricorsi e contenziosi.

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