Costituire una rete d’imprese per promuovere lo sviluppo industriale dei servizi idrici, energetici e ambientali a Sud e colmare il ‘service divide’ con le regioni settentrionali. È l’obiettivo della ‘Commissione Sud’ di Utilitalia, riunitasi oggi a Napoli. L’amministratore di ASIA Domenico Ruggiero: “Canalizzare le energie del Sud”
Una rete di imprese dei servizi pubblici per cogliere le sfide della transizione ecologica al Sud. E promuovere lo sviluppo industriale in settori ancora caratterizzati dal frequente ricorso alle gestioni in economia. Sarà questo il primo mattone dei lavori della ‘Commissione Sud’ di Utilitalia, riunitasi oggi a Napoli per cominciare a tracciare il percorso dello sviluppo industriale dei servizi idirici, energetici e ambientali nelle regioni meridionali. Un percorso che coinvolge al momento circa 30 aziende e che vedrà il primo atto concreto nella costituzione di un nuovo organo giuridico – sulla cui forma si sta ancora ragionando, spiega Utilitalia – che agisca da vera e propria centrale di committenza per approvvigionamenti congiunti di beni e servizi strumentali, e che possa anche consentire alle singole imprese di mettere in comune attività e strutture per sfruttare i benefici della gestione in forma aggregata. L’obiettivo è quello di colmare il ‘service divide’ che ancora vede l’Italia spaccata in due. Stando all’ultimo rapporto sul Sud realizzato da Utilitalia con SVIMEZ, infatti, la gestione dei servizi nelle regioni meridionali risulta ancora troppo spesso affidata agli enti locali ‘in economia’ (il 26% degli affidamenti nel Mezzogiorno), con una scarsa capacità di investimento rispetto alle gestioni industriali che si traduce in costi maggiori per i cittadini, inefficienze e ritardi infrastrutturali.
Nelle gestioni ‘in economia’ dei servizi idrici, ad esempio, gli investimenti sono pari a circa 8 euro annui per abitante contro una media nazionale di 49 euro. Cosa che contribuisce a spiegare perché il 72% delle procedure d’infrazione per la scarsa depurazione riguardi agglomerati urbani localizzati in regioni meridionali. Uno scenario che si ripropone anche sul fronte dei rifiuti, che sconta “un livello di disaggregazione territoriale superiore ad altre aree del Paese”, si legge nel rapporto, che a sua volta è causa di ritardi nello sviluppo delle raccolte differenziate (54% a fronte del 71% del nord) e del sistema di impianti necessario a traguardare gli obiettivi Europei al 2035: 65% di riciclo, ma soprattutto il 10% massimo di smaltimento in discarica. Che nelle regioni del mezzogiorno assorbe invece ancora il 20% dei rifiuti prodotti. “I comparti dell’acqua, dei rifiuti e dell’energia sono settori decisivi per la qualità di vita dei cittadini – spiega Domenico Laforgia, vicepresidente di Utilitalia, coordinatore della Commissione Sud e presidente di Acquedotto Pugliese – essenziali per il sistema economico e con grande potenziale di sviluppo. Fare rete tra i gestori è un passo importante per rafforzare il sistema delle imprese dei servizi pubblici secondo una logica industriale, la via obbligata per migliorare i servizi all’utenza e per generare importanti impatti sull’occupazione e l’indotto locale”.
Le aziende coinvolte nei lavori della ‘Commissione Sud’ operano in 9 regioni italiane. Lazio (ETA), Abruzzo (Eco.lan), Campania (ABC Acqua Bene Comune Napoli, Acqua Campania, Acquedotti S.c.p.A, ASIA Napoli, ASIA Benevento, Consac Gestioni Idriche, Gori, RDR, Sistemi Salerno e Società Nolana per Imprese Elettriche), Molise (Azienda Speciale Regionale Molise Acque, SEA), Puglia (Acquedotto Pugliese, AGER, AMIU Puglia, Retegas Bari, Kyma Ambiente), Basilicata (Acquedotto Lucano), Calabria (SoRiCal), Sicilia (Acque di Caltanissetta, AMAP, AMG Energia, ASEC Trade, Risorse Ambiente Palermo, Siciliacque e Sidra) e Sardegna (Abbanoa). “La giornata di oggi – commenta Domenico Ruggiero, Amministratore Unico di ASIA Napoli – segna un punto fondamentale per canalizzare le energie del Sud per poter puntare a realizzare e seguire tutti i progetti approvati e da approvare per il rilascio dei settori energia, rifiuti ed acqua. Da Napoli partiamo verso gli obbiettivi fissati dall’Unione Europea e per portare benefici economici sociali ed ambientali al Sud. Noi di ASIA a Napoli saremo in prima linea su questo percorso avviato da Utilitalia”.