Riaprire il tavolo di confronto per una rapida soluzione delle criticità presenti nel testo del nuovo regolamento end of waste dei rifiuti da costruzione e demolizione. L’appello degli operatori in occasione della quinta tappa della campagna Assoambiente ‘Impianti Aperti on the Road’
Riaprire quanto prima il tavolo di confronto con le imprese, per capitalizzare il periodo transitorio di 24 mesi e apportare ulteriori correzioni al nuovo decreto end of waste sui rifiuti da costruzione e demolizione, firmato dal ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin e in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Nonostante le modifiche positive apportate rispetto alla versione attualmente in vigore, intervenute anche a seguito del ricorso al TAR del Lazio presentato a novembre 2022 dall’ANPAR, il testo presenta infatti ancora diverse criticità, come hanno sottolineato esperti e addetti ai lavori intervenuti all’evento ‘Il nuovo regolamento di End of Waste dei rifiuti da costruzione e demolizione – Nuove sfide per il settore degli aggregati riciclati’, promosso da Assoambiente e da ANPAR nell’ambito della quinta tappa della campagna ‘Impianti Aperti on the Road’.
“Nel nuovo regolamento persistono alcune criticità che dovranno essere affrontate e risolte grazie al confronto tra le imprese e il MASE durante i 24 mesi previsti per il monitoraggio degli effetti derivanti dall’applicazione del nuovo decreto. Auspichiamo che ciò possa avvenire attraverso un reale e continuo dialogo nel quale ciascuna delle parti possa sostenere e motivare le proprie posizioni”, ha spiegato Giorgio Bressi, direttore di ANPAR e Vice Presidente di Euric Construction and Demolition Branch.
Cinque, secondo ANPAR, i principali nodi ancora da sciogliere: l’esclusione dei rifiuti interrati e dei rifiuti provenienti da siti sottoposti a bonifica, ancorché inerti e non pericolosi; la limitazione alla sola ‘colonna A’ (non citata espressamente nel DM) per l’uso degli aggregati recuperati in opere quali riempimenti, ripristini, anche qualora questi siano realizzati su siti a destinazione industriale o commerciale; la possibilità di utilizzo dei prodotti solo ed esclusivamente in conformità alla norma UNI 11531– 1, escludendo la possibilità che per l’aggregato recuperato, idoneo a capitolati speciali di appalto come ANAS o RFI, si possa essere ritenuto ugualmente raggiunto lo status di EoW; la necessità di adeguamento al nuovo regolamento per gli impianti attualmente in possesso di autorizzazioni con codice EER non previste nel nuovo regolamento.
“Non vanno vanificati l’impegno e gli investimenti delle molte aziende italiane che operano legittimamente nell’interesse dell’economia circolare e della crescita economica propria e di questo settore. Per questo, in rappresentanza e a tutela dell’intera filiera, ANPAR è pronta a dare il proprio contributo nel dialogo con le Istituzioni e a sostenere le istanze delle imprese all’interno di tutti i contesti previsti”, ha concluso Bressi. La prossima tappa della campagna ‘Impianti Aperti’ è prevista per il 27 settembre presso l’impianto dell’azienda ORIM a Macerata.