Dopo un lungo e accidentato percorso amministrativo, è stata aggiudicata la gara per la realizzazione del primo impianto pubblico di trattamento dei rifiuti organici di Napoli. Sarà pronto nel 2026 e trasformerà 35mila tonnellate di umido e verde in compost e biometano. Ruggiero: “Così riduciamo i viaggi dei rifiuti”
A partire dal 2026 Napoli potrà cominciare a dire addio ai viaggi dei rifiuti in altre regioni. Stavolta ci siamo: i lavori per la realizzazione del primo impianto di trattamento della frazione organica dei rifiuti al servizio del capoluogo partenopeo potranno finalmente partire. Con un’offerta di poco inferiore ai 32 milioni di euro il raggruppamento temporaneo di imprese formato dalle pugliesi CISA ed Edil Alta e dalla napoletana B.Energy si è aggiudicato in via definitiva la gara per la realizzazione dell’impianto di digestione anaerobica da 35mila tonnellate l’anno che sorgerà su un’area di 40mila metri quadri a Ponticelli, nel perimetro del depuratore di Napoli est.
L’aggiudicazione definitiva dei lavori è arrivata dopo un lungo e accidentato percorso amministrativo. L’istanza per il rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale era stata presentata dal Comune sul finire del 2019, ma il nulla osta è arrivato solo due anni dopo, il 16 novembre del 2021. Poi a luglio del 2022 l’apertura della prima gara, andata però deserta causa inflazione e crisi energetica. Quindi la revisione al rialzo dell’importo a base di gara, passato dagli iniziali 25 a 35,6 milioni di euro – finanziati dalla Regione Campania – e ora l’affidamento definitivo dei lavori di progettazione esecutiva e di costruzione dell’opera. Che secondo le stime, richiederanno circa due anni dalla sigla del contratto. L’impianto, insomma, dovrebbe essere pronto a partire nel 2026.
Una volta a regime, la struttura trasformerà i rifiuti organici da raccolta differenziata – umido domestico e verde urbano – in compost e in oltre due milioni di metri cubi di biometano. “Con il raggiungimento del 41,7 % di raccolta differenziata nel mese di novembre – commenta l’amministratore unico di ASIA Napoli Domenico Ruggiero – l’aggiudicazione della gara per la realizzazione del digestore di Napoli est è un tassello fondamentale per realizzare l’economia circolare, attraverso la trasformazione in energia pulita della frazione organica che raccogliamo tutti i giorni”.
Un polo ambientale per la produzione di energia verde, ma anche un sollievo per le tasche dei cittadini, che non dovranno più sostenere in tariffa i costi dei viaggi fuori regione. Nel 2022 a Napoli la raccolta dell’umido è stata di poco inferiore alle 55mila tonnellate, ma i rifiuti sono finiti quasi tutti in Veneto. Viaggi inquinanti, oltre che onerosi. “Abbasseremo la nostra impronta ambientale riducendo i viaggi dei rifiuti in altre regioni – spiega Ruggiero – e sarà il primo degli impianti da realizzare per completare il nostro piano industriale. Non potevamo avere Natale più spronante di questo, che ci proietta verso un 2024 all’insegna di obbiettivi più performanti per la città con il lavoro di tutta la squadra di ASIA Napoli”.