Anche il consorzio per il riciclo degli imballaggi in carta e cartone boccia la proposta di regolamento sugli imballaggi che dovrebbe essere presentata la prossima settimana dalla Commissione europea. “No al riuso a discapito del riciclo” scrive in una nota il consorzio
Con l’approvazione del nuovo regolamento sugli imballaggi nella forma circolata in bozze nei giorni scorsi, “comparto del riciclo anno zero” ed “economia circolare addio”. Lo scrive in una nota il consorzio di filiera per il riciclo del packaging in carta e cartone Comieco, che si unisce al coro di proteste contro i nuovi target vincolanti di riuso del packaging che potrebbero essere introdotti dal ragolamento, come il 95% di riutilizzo per i contenitori per bevande calde e fredde da asporto entro il 2040. Una riforma che, scrive Comieco, sembra non tenere conto “delle diverse tipologie di imballaggio e del loro ruolo strategico in termini di conservazione del prodotto e informazione dell’utente finale, soprattutto in alcuni settori come quello del food, con impatti inevitabili anche sulle abitudini di consumo”. Target di riuso che, anche alla luce della levata di scudi dell’industria europea del packaging, Bruxelles starebbe valutando di rivedere, stando a quando dichiarato nei giorni scorsi dal capo unità rifiuti della direzione generale ambiente della Commissione UE Mattia Pellegrini.
Un approccio complessivamente “rigido e verticistico”, quello disegnato dalla Commissione europea, che secondo Comieco rischia di danneggiare il modello industriale italiano, eccellenza dell’economia circolare “anche grazie ai notevoli investimenti dell’impresa del riciclo soprattutto in termini di innovazione, stimolati anche grazie alle risorse messe a disposizione proprio dall’Europa”. “Nessuno contesta l’importanza e il valore del riutilizzo – sottolinea Comieco – non a scapito del riciclo, però, e soprattutto favorendolo aprioristicamente e ignorando le valutazioni sul ciclo di vita degli imballaggi che in diversi casi dimostrano come gli imballaggi monouso, grazie al riciclo, siano più sostenibili di quelli riutilizzabili”. Ai sensi del nuovo regolamento, spiega il consorzio, “verrebbero poi considerati non riciclabili alcune tipologie di imballaggi – tra cui i compositi a base di carta – nonostante allo stato attuale siano perfettamente riciclabili ed effettivamente riciclati”.
Comieco conferma il pieno supporto alla posizione di netta contrarietà espressa dal governo e ribadita proprio questa mattina dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, intervenuto all’assemblea annuale Anci. “Siamo il paese d’Europa che ha creato un nuovo filone produttivo e noi non facciamo un passo indietro rispetto al riallineamento chiesto dall’Ue. Se l’Unione europea vuole spingere sul ‘riutilizzo’ piuttosto che sul riciclo – ha detto Pichetto – togliere lo squilibrio non vuol dire che l’Italia debba tornare indietro: devono essere gli altri Paesi europei a fare il passo in avanti”. “Il tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici ha già superato l’obiettivo dell’85% fissato dall’UE – sottolinea Comieco – e inoltre, il tasso di utilizzo della fibra riciclata per la produzione nazionale è oltre il 63%. In sostanza la filiera è stata in grado di far fronte alle emergenze degli ultimi anni (blocco delle esportazioni in Cina, Covid, guerra, crisi energetica), mantenendo sempre la piena operatività ed efficienza pur con l’aumento dei costi di energia, gas e materie prime. In due parole: si chiama autonomia energetica, cultura dell’ambiente e dei consumi. Proprio quello che tutta l’Europa chiede“.