C’è anche Asia Napoli con la sua campagna ‘Dividi et Impara’ tra le iniziative premiate dal Consorzio Italiano Compostatori per essersi impegnate sul fronte della comunicazione per la qualità della raccolta differenziata. Che nel caso dei rifiuti organici continua a peggiorare, nonostante i limiti di legge
Il Consorzio Italiano Compostatori chiama. Comuni, consorzi e aziende di gestione rifiuti rispondono. Obiettivo: migliorare la qualità della raccolta differenziata dei rifiuti organici, contrastando la preoccupante tendenza al peggioramento emersa negli ultimi anni. Anche puntando sulla comunicazione mirata e su innovative campagne di sensibilizzazione dei cittadini. Come quelle premiate dal CIC in occasione della XXXI edizione di Comuni Ricicloni di Legambiente, con uno speciale riconoscimento andato a tre realtà che si sono impegnate sul fronte della comunicazione per la raccolta differenziata del rifiuto organico: il Consorzio Biorepack per il suo spot ‘I Butta Dentro’, l’azienda municipalizzata Asia Napoli con la sua campagna informativa ‘Dividi et Impara’ e il RAB BioPiattaforma, con la sua iniziativa ‘Fai la tua parte. Quella giusta’.
“I progetti premiati sono emblematici – ha spiegato Lella Miccolis, presidente del CIC – perché indicativi di quale sia la giusta direzione da seguire per migliorare non solo la quantità ma anche la qualità dei rifiuti umidi conferiti”. Mentre l’Italia resta infatti “paese record nel mondo per raccolta differenziata della frazione umida”, come ha ricordato il direttore generale del CIC Massimo Centemero “la qualità è sempre più sottovalutata, nonostante per gli impianti sia fondamentale ai fini della produzione del compost”. Secondo il CIC, infatti, la purezza merceologica media della frazione umida raccolta è scesa dal 93,8% del 2022 all’attuale 92,9%, con una percentuale di materiali impropri pari al 7,1%. Tutto questo nonostante i Criteri Ambientali Minimi per i servizi di raccolta rifiuti, obbligatori nelle gare per l’affidamento del servizio, fissino il tetto massimo delle impurità al 5%. “E invece nelle gare non c’è né l’obbligo di analisi merceologica, né una quota massima di materiale non conforme, né tanto meno il rispetto dei CAM“, ha spiegato Centemero.
Per contrastare il declino della qualità, ha aggiunto Miccolis “le amministrazioni devono inserire questo obiettivo tra le loro priorità e consapevolizzare i cittadini, rendendoli attivamente partecipi”. Partecipazione e consapevolezza da costruire anche con il linguaggio dell’ironia. Come ha scelto di fare Asia Napoli con la sua campagna ‘Dividi et Impara‘, che parafrasando l’antico motto latino ne ha ribaltato l’accezione trasformandolo in un autentico slogan per migliorare la ‘divisione’ dei rifiuti, quindi la loro qualità. “Abbiamo recuperato il noto motto antico che, ab origine, suggerisce un modus operandi per prevalere sugli altri – ha spiegato il direttore affari generali di Asia Carlo Lupoli – trasformandolo in messaggio positivo nel senso che la ‘divisione’ (stavolta dei rifiuti) può solo portare benefici alla comunità ed all’ambiente complessivamente inteso. Abbiamo sviluppato una campagna di comunicazione ‘recuperando’ anche un ‘vecchio’ modo di pensare”. “Una campagna che si deve trasformare in qualità e quantità della raccolta – ha commentato la presidente di Legambiente Campania Maria Teresa Imparato – e che accompagnerà l’inaugurazione, speriamo a brevissimo, del primo impianto cittadino di compostaggio a Napoli est“. Che dovrebbe essere operativo nel 2026 e che tratterà 35mila tonnellate di rifiuti organici l’anno, trasformandoli in compost e biometano. “Siamo in dirittura d’arrivo”, ha confermato Lupoli.