Dopo il crollo registrato nella seconda metà del 2022, dal mercato della carta da macero arrivano i primi segnali di ripresa. Secondo il consorzio Comieco l’ultima asta si è conclusa con ricavi in aumento del 51% e un valore complessivo di 12,4 milioni di euro
Dopo una seconda metà 2022 di crisi profonda, tra costi energetici alle stelle e strozzature delle catene di fornitura, il settore cartario italiano riparte e, con lui, tornano a crescere anche i valori di mercato del macero. A confermarlo arriva il consuntivo dell’ultimo ciclo di aste bandito dal consorzio Comieco, chiuso a inizio marzo con la collocazione di 200mila tonnellate di materiali, tra sfusi e lavorati, per un valore complessivo di 12,4 milioni di euro. Una media (calcolata a spanne, e senza tenere conto delle differenti qualità) di 60 euro circa la tonnellata, più bassa rispetto al picco dei 100 euro toccato a metà 2022, quando il settore era in piena ripresa dopo lo stop della pandemia, ma in crescita se comparata al tonfo registrato nella seconda metà dell’anno, quando i valori di mercato erano scesi in media fino a 40 euro la tonnellata (un crollo del 69%) a causa dei rallentamenti e fermi imposti alla produzione dall’impennata dei costi dell’energia. Nella sola asta di settembre 2022, comunica Comieco, era stato registrato “un crollo dei prezzi di aggiudicazione intorno al 90%”.
Nuovi segnali di ripresa, dunque, dopo quella che per gli addetti ai lavori è già entrata di diritto negli annali delle grandi crisi del mercato dei maceri, insieme alle due più recenti, arrivate rispettivamente nel 2008, con il blocco della Cina alle importazioni, e nel 2020 con lo scoppio dell’emergenza pandemica. Dopo le prime indicazioni incoraggianti emerse dall’asta di dicembre 2022, l’ultima tornata di cessioni “conferma e rafforza” la ripresa parziale del mercato, spiega Comieco. “I prezzi – comunica il consorzio – sono in crescita, con un aumento complessivo sui ricavi del 51% tra raccolta congiunta – che vede il maggiore incremento – e raccolta selettiva. Gli aggiudicatari sono stati complessivamente 31, con una ripartizione del materiale tra tante aziende. Nel complesso, un risultato migliore di quanto ci si attendesse e che conferma un trend in ripresa”.
Segnali positivi, sebbene non sufficienti a escludere nuove fasi di volatilità estrema dei prezzi nel prossimo futuro. L’impatto dell’inflazione sui consumi e il rischio di ulteriori impennate dei costi energetici, sempre dietro l’angolo con il perdurare del conflitto in Ucraina, continuano infatti a minacciare il settore cartario e di conseguenza la domanda e il valore di mercato del macero. Una instabilità alla quale, fin qui, il sistema nazionale di raccolta e riciclo dei rifiuti da imballaggio ha saputo rispondere in maniera efficace, scongiurando il rischio di interruzioni e difendendo un tasso di riciclo dell’85%, in anticipo sugli obiettivi europei vincolanti al 2030. “Questi numeri restituiscono l’ottimismo necessario per guardare avanti con fiducia – dice Comieco – consapevoli dell’interesse crescente del mercato per un settore sempre più rilevante per l’economia nazionale, e non solo”.