Lagune isole e comuni montani, città d’arte, città che raddoppiano la popolazione sono in alcune stagioni dell’anno. In Italia sarebbe impensabile una raccolta differenziata organizzata in maniera organica su tutto il territorio nazionale. Ancor più se si pensa che in alcune realtà è possibile procedere con il porta a porta e in altre invece è necessario andare a caccia di cassonetti: taluni monomateriali altri multimateriali. In questo universo di esigenze diverse, Utilitalia insieme a Bain ha realizzato uno studio su un campione di 15mila cittadini, il 24% della popolazione nazionale, per tentare di capire quale sia la maniera migliore per raggiungere livelli di raccolta differenziata considerabili di successo.
Lo studio promosso dalla Federazione delle imprese di servizi ambientali, idrici ed energetici mira a individuare i diversi costi sostenuti dalle imprese sulla base delle diverse combinazioni e modalità di raccolta stradale o domiciliare. «Non c’è un unico modo di fare le cose – osserva il vicepresidente di Utilitalia, Filippo Brandolini – ci sono delle variabili che cambiano in base alle caratteristiche del territorio, della popolazione, della stagionalità. Le aziende, in generale, sono attente a tutti i modelli che si stanno sviluppando perché soltanto da un’analisi comparata di dati effettivi, riscontrabili e statisticamente rappresentativi, si riescono a fare scelte di efficienza industriale e di riduzione dei costi di gestione».
Secondo la ricerca presentata questa mattina a Roma, le imprese che utilizzano almeno una modalità di raccolta multimateriale sono il 94%. I modelli di raccolta sono principalmente 5 divisi in leggero (plastica-metalli e carta-plastica-metalli) e pesante (vetro-metalli, vetro-plastica-metalli, carta-vetro-plastica-metalli). Il modello leggero incide per il 47% quello pesante per il 53%. In tutti e cinque i modelli è presente la raccolta di metalli. Il porta a porta vince, sia pur di poco, con il 51% sulla raccolta stradale. Nello specifico quando il modello è il multimateriale leggero prevale il porta a porta con il 56%, quando invece il modello è pesante la raccolta stradale arriva al 60%. Oltre il 30% dei rifiuti della differenziata, spiegano gli esperti, sono raccolti con modalità multimateriale: circa 1,9 milioni di tonnellate all’anno su un totale di oltre 6,3 milioni di tonnellate.
Sono oltre 119mila le tonnellate di carta e cartone raccolte, più di 839mila quelle di vetro, quasi 819mila di plastica e oltre 132mila di metalli. La percentuale sale al 56% escludendo dal computo carta e cartone, perciò considerando soltanto plastica vetro e metalli sono quasi 1,8 milioni le tonnellate raccolte con modalità multimateriale, su un totale di quasi 3,2 milioni di tonnellate. Il costo di raccolta del multimateriale in Italia è pari a 185 euro a tonnellata. In generale per la raccolta multimateriale il porta a porta costa di più con una differenza che oscilla tra il 30 e il 40%. Costi però abbattuti dalla trattamento industriale successivo, che è naturalmente più basso quando concentrato su un’unica tipologia. Infine lo studio dimostra che mediamente la raccolta multimateriale conviene rispetto a quella monomateriale.